
Mitologia
Una delle leggende sull'origine di Tonga dice che fu creata dal
potente dio polinesiano Tangaloa, che mentre pescava al suo amo di osso di balena si agganciò un'isola
sommersa; mentre questa era ormai uscita dall'acqua il filo si ruppe e l'isola ricadendo in mare si spezzò in
tante parti che divennero l'arcipelago di Tonga.
Un'altra leggenda molto simile attribuisce l'origine delle isole a Maui, un personaggio mitologico comune a
tutte le culture polinesiane. Un giorno Maui stava pescando a sud delle Samoa e con l'amo tirò su le isole di
Tonga, ad una ad una, dal fondo del mare. Maui schiacciò alcune isole, rendendole piatte, mentre altre - come
Vava'u ed 'Eua - sono ancora oggi collinose. In alcune lingue e dialetti del Sud Pacifico, Tonga significa Sud
e Tongatapu, l'isola principale, significa "il Sacro Sud".
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Pur se la mitologia riguardo l’origine di Tonga è molto simile a quella di altre isole polinesiane, alcuni
ritrovamenti ed alcuni reperti archeologici ancora esistenti ci permettono di sapere qualcosa di più sulla
storia di questo arcipelago.
I primi abitanti furono i Lapita, una popolazione che sembra provenisse dal sud-est asiatico, attraverso l’Indonesia
e Papua - Nuova Guinea. I ritrovamenti di manufatti in terracotta sembrano avvalorare questa ipotesi in quanto
le tecniche di lavorazione e le decorazioni sono molto simili a quelle di queste popolazioni. Gli archeologi e
gli antropologi pensano che questi primi abitanti dell'arcipelago di Tonga vi arrivarono circa nel 3000 a.C.
anche se con la datazione al carbonio i reperti più antichi trovati risalgono solo al 1500 A.C.
Poco alla volta la lavorazione della terracotta, forse a causa della difficoltà di reperire la materia prima,
venne abbandonata e per i prodotti di uso comune vennero sempre di più utilizzati materiali più facili da
trovare: conchiglie, ossa, noci di cocco ecc.
Intorno al 500 D.C. secondo la tradizione orale ha inizio “l’era
tongana” vera e propria.
Col mito del primo “Tu’i Tonga”, Aho’eitu, iniziò una dinastia che ha lasciato parecchi reperti : la
prima capitale, Toloa, più tardi trasferita a Heketa, con il Trilithon (in tongano Ha’amonga-‘a-Maui),
chiamato anche lo Stonehenge del Pacifico, che pare servisse come strumento per l’astronomia, scienza in cui
i Tongani erano molto esperti e che permise loro di navigare per quasi tutto il Pacifico. La tradizione dice
che l’undicesimo Tu’i Tonga, che temeva di essere assassinato dai rivali, costruì una nuova capitale a Mu’a
(nel dodicesimo secolo), ma probabilmente il motivo fu che era in una zona più comoda per l’approdo delle
grandi canoe a doppio scafo (kalia) con cui i tongani in quel periodo dominavano tutta l’attuale area del
Sud Pacifico, come dimostrerebbe la struttura portuale molto sofisticata ancora visibile oggi all’interno
della laguna, una delle poche ancora rimaste in tutta la Polinesia (l’unica simile si trova a Bau, nelle
Fiji).
Da questo periodo, fino ai primi del 1700, nella zona di Mu’a vennero erette delle enormi costruzioni a
forma piramidale, che si presume fossero utilizzate come tombe reali.
Dopo un periodo di guerre civili, con la riunificazione di tutti gli arcipelaghi sotto il dominio del primo re
della dinastia Tupou, che proveniva da Ha’apai, King Siaosi Tupou I, venne spostata la capitale a Nuku’alofa,
nel 1852.
I contatti degli europei con Tonga hanno inizio nel 1616
con l’arrivo dei navigatori olandesi Schouten e Lemaire, seguiti da Abel Tasman nel 1643, dal capitano
Wallis nel 1767 e dal Capitano James Cook nel 1773, 1774 e 1777. L’ammutinamento del Bounty ebbe luogo in
acque Tongane nel 1789.
Il capitano Cook diede a Tonga l’appellativo di "Friendly Islands" - "Le isole dell’amicizia"-
per l’amichevole e calda ospitalità tributatagli dalla popolazione.
L’avvenimento che maggiormente modificò il corso della
storia tongana, fu l’arrivo dei missionari nel 1787.
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